Esiste uno spazio bianco tra le pieghe delle ombre con cui la vita di un uomo può sporcare una personalità.
Molte sono state le macchie che hanno tentato di rovinare la tela creativa di Simone Pasini, ma la sua prima testimonianza di artista è stata quella di trasformarle in forme e profili nuovi.
Come i suoi tatuaggi sulla pelle, come i suoi disegni e le sue ispirazioni.
Prove di un cammino in continua evoluzione e di uno stile ancora acerbo che porta con sè un bagaglio già ricco di personalità.
Il gioco dei colpi sotto la cintura, sono un comun denominatore anche dei semplici soggetti a cui semplicemente si accinge per una copia. Ovviamente mai fedele nè logica.
Trascendere per esprimere, raccogliere la china accennata di una testa per stimolare a un incontro di idee.
Il passo di questo nuovo artista è appena iniziato, ma il suo viaggio è incerto e tutto da scoprire.
In ogni ombra, c' è sempre un nuovo spazio bianco su cui incidere la propria traccia...

WELCOME!!!!!

WELCOME!!!!

With this new Blog I want to take you with me and introduce you to my new artistic journey as a young illustrator and painter.

I really hope you will share this experience with me and let me have your impressions, both positive and negative, on my work.

Feel free to share any advice and opinion, which could help me improve in my new passion.

I think that a few moments of your time, or a simple “Like”, may be valuable to my creative evolution.

...take a look and enjoy!

Benvenuti !!!

BENVENUTI!!!!!

Questo è il mio nuovo Blog, con il quale, a voi nuovi visitatori, mi presento con il mio giovane percorso di disegnatore/pittore e poeta.
Un esperienza che spero abbiate voglia, ad oggi, di condividere con me.
Mi farebbe piacere avere le vostre opinioni, sia positive che negative.
Consigli ed opinioni, al fine di trasformarli in evoluzione, di questa mia nuova passione :-) .
Sono sicuro che pochi attimi del vostro tempo, anche per un semplice “mi piace” , potranno essere preziosi per il mio percorso creativo.

Buona visione e mi auguro…buon viaggio




Parole di china

Antologia

Il sole è nudo- BraviAutori.it

Antologia

L'anno della Luce - BraviAutori.it

Filastrocca del bandito

Lividi

martedì 20 maggio 2014

Godzilla

Godzilla (Gojira) è un kaijū ("mostro misterioso") del cinema giapponese, protagonista di una lunga serie di film a partire dal 1954.
La sua fama si è graduatamente espansa anche all'estero, tanto che è divenuto uno dei più famosi mostri del mondo e della storia del cinema.
Godzilla è un Gojirasauro, immaginaria specie appartenente alla stessa famiglia del Tirannosauro, apparsa nel periodo Giurassico-Cretaceo e sopravvissuta fino in tempi recenti, localizzata in alcune isolette dell'Oceano Pacifico. 

Questo preistorico sopravvissuto viene mutato dalle radiazioni emanate dagli esperimenti nucleari americani che hanno investito l'isola del Pacifico dove viveva.
 Le radiazioni hanno aumentato smisuratamente le dimensioni di Godzilla che è così divenuto un colosso con zampe grandi come una casa.
Nel reboot americano del 2014 la storia di Godzilla presenta qualche differenza, rispetto ai film della Toho: viene detto, nel film, che Godzilla è un'esemplare sopravvissuto fino ai giorni nostri di una specie di grandi rettili, vissuti milioni di anni prima dell'uomo, in un'epoca in cui le radiazioni erano molto più diffuse che ai giorni nostri ed evolutasi, grazie ad esse, fino a raggiungere dimensioni mostruose, ed infine adattatesi a vivere negli abissi marini.
Godzilla è un mostro molto malvagio e feroce, nemico dell'umanità, anche se nei film degli anni sessanta e settanta ne è diventato alleato per poi ritornare cattivissimo negli anni ottanta.
Ma anche quando è pericoloso per gli umani, Godzilla si ritrova spesso nel ruolo dell'eroe, in quanto protegge il Giappone dai vari mostri che periodicamente lo attaccano. 

Godzilla infatti considera il Giappone il suo territorio, data l'abbondanza di cibo e di energia nucleare (sua primaria fonte di energia), e non tollera quindi che questo venga invaso (ciò avviene nel film del 2014 nel quale, pur mostrandosi pericoloso e causando immani stragi e distruzioni, si ritrova a combattere le mostruose creature note come M.U.T.O).
Godzilla vuole comunque essere una denuncia verso gli orrori della Seconda guerra mondiale, in particolare sull'uso delle armi atomiche. Infatti il mostro origina proprio da quel tipo di arma che devastò Hiroshima e Nagasaki (e nel film le rovine di Tokyo devastata dal mostro, rimandano proprio ai paesaggi devastati delle due città), e che oltre alle centinaia di migliaia di morti causate dall'esplosione, diede origine al malvagio essere che continua la sua opera di distruzione.
E tutto è collegato a questo mostro che da un lato si rifà ad elementi tipici della cultura nipponica (come la minaccia che arriva dal mare) e dall'altro alla pericolosità della tecnologia usata per fini distruttivi. Il fatto poi che Godzilla sia stato creato dagli esperimenti nucleari degli americani, indica anche il sottinteso anti-americanismo che sarà sempre presente nella saga.
Esistono 30 film ufficiali appartenenti alla saga di Godzilla prodotti dalla giapponese Toho, suddivisi in tre ere: Showa, Heisei e Millennium. 

Ci sono anche il remake americano del 1998 ed un film, del 2014, prodotto dalla Legendary Pictures e Warner Bros









mercoledì 14 maggio 2014

1a pubblicazione - Concorso Braviautori per Antologia IL SOLE E' NUDO

Opere selezionate e pubblicate per l'antologia IL SOLE E' NUDO per il concorso del sito www.braviautori.it

Sabbia nuda 29,7 x 21 cm Ink on paper

Senza Meta 29,7 x 21 cm Ink on paper

Shangri-La 29,7 x 21 cm Ink on paper

martedì 13 maggio 2014

Gesù Misericordioso









Hans Ruedi Giger

È morto ieri pomeriggio a 74 anni  in un ospedale a Zurigo l’artista svizzero Hans Ruedi Giger.
Hans Ruedi Giger, ( 5 febbraio 1940 – 12 maggio 2014), è stato un pittore, scultore, designer, d'ispirazione surrealista e simbolica, ed artista nel campo degli effetti speciali cinematografici, svizzero.
Dopo molti anni di lavoro nel campo del design e dell'illustrazione grafica, per l'originalità ed il forte impatto emotivo dei suoi lavori ha creato, in collaborazione con Carlo Rambaldi, la rappresentazione per il grande schermo della creatura protagonista di Alien, nell'omonimo film, che gli è successivamente valsa l'Oscar per i migliori effetti speciali nel 1980.
Sua è l'invenzione dei biomeccanoidi, creature sorta di macchine "organiche", od organismi futuribili, in cui metallo e carne si fondono.
Nei primi anni settanta viene data alle stampe la monografia A RH+, raccolta di opere realizzate ad aerografo, a cui ne seguiranno altre, fino ad arrivare al più noto Necronomicon del 1977.
Con Alien conosce il successo; si occupa sia dei set che, soprattutto, del disegno della creatura e della sua realizzazione (nella quale sarà aiutato da Carlo Rambaldi).
Sempre nell'ambito del design, Giger ha realizzato, inoltre, l'asta del microfono per la famosa rock band californiana Korn, in particolare per il cantante Jonathan Davis.
A partire dalla prima metà degli anni novanta, Giger ha iniziato a lavorare al Museum H.R. Giger, una casa-museo realizzata all'interno del medioevale castello di St. Germain, nel borgo di Gruyères (Svizzera) ed ufficialmente aperta il 20 giugno del 1998.
I suoi disegni cupi ed evocativi, vere "fotografie dall'inferno" capaci di mescolare sensualità, irrealtà e orrore, riscuotono un crescente interesse in ambienti trasversali e gli valgono proposte di collaborazione su vari fronti.
I suoi progetti comprendono i disegni realizzati per il film di fantascienza Dune di Alejandro Jodorowsky, in seguito abbandonato e ripreso da David Lynch, che lo ridimensionerà (Giger si limiterà al design di qualche ambiente).
Dopo Alien, riprova la strada del successo con Specie mortale (Species), del 1995, disegnando Sil, femmina metà aliena e metà umana. Ma questa volta il regista non è Ridley Scott, ed il film non riscuote particolare plauso dal grosso pubblico, rimanendo confinato in una ristretta cerchia di appassionati, che al contrario lo ritengono un piccolo cult movie.
I sequel di Alien vedono solo un apporto minimo da parte di Giger, in quanto le tecniche di modellazione tridimensionale al computer sostituiscono le sue abilità manuali.
L'estetica di Giger, in particolare i quadri e le illustrazioni realizzati tra gli anni '70 e gli anni '80, hanno avuto un'influenza notevole su artisti di varie discipline, al di là di quelli direttamente coinvolti in collaborazioni dirette con il pittore svizzero. Dai gruppi rock ai tatuatori, dai narratori di fantascienza ai decoratori di autoveicoli, le visioni aliene e oniriche di Giger hanno offerto spunti tematici e iconografici per la realizzazione delle opere più disparate.










venerdì 9 maggio 2014

Il Sole è Nudo - Antologia


Finalmente il primo libro dove tre delle mie opere sono state pubblicate è arrivato :-)

Disponibile in ebook e rilegato su LULU, Amazon e Kindle.

Il sole è nudo

Antologia di opere che mettono a nudo la pratica del nudismo.
Questo libro non vuole essere un dibattito pro o contro; non ci riguarda, abbiamo solo avuto il desiderio di spogliarci con voi. 
Cercalo su lulu e amazon


Sabbia Nuda 29,7 x 21 cm Ink on paper

Senza Meta 29,7 x 21 cm Ink on paper

Shangri-La 29,7 x 21 cm Ink on paper

mercoledì 7 maggio 2014

Kilibre Maya

28 x 38 cm  watercolor


Arte Naif

Per Arte naïf (dal francese naïf, ossia "ingenuo") si intende l'arte creata da artisti che non hanno frequentato accademie o scuole.
È caratterizzata da semplicità e mancanza di elementi o qualità che si possono riscontrare nell'arte degli artisti comuni.
Il termine naïf fa presumere l'esistenza, paradossalmente, di un'accademia dietro a questo stile, corrente artistica che si basa soprattutto su dipinti.
Con il tempo è diventato uno stile accettato e criticato anche positivamente.
Le caratteristiche dell'arte naïf sono una strana relazione tra le qualità formali del dipinto; ad esempio, le difficoltà nel disegnare e nel rendere la prospettiva risultano affascinanti e insolite e spesso offrono una visione nuova.
Un uso forte degli schemi, il colore non curato o rifinito e la semplicità, piuttosto che la sottigliezza sono i cardini, i punti chiave dell'arte naïf.
È diventata tanto popolare e riconoscibile che molti esempi potrebbero essere chiamati pseudo-naïf.

C'è da dire che l'arte naif non è mai stata capita fino in fondo, oggi sembra sprofondare e in un certo senso accantonata per dar luce a tutto ciò che di contemporaneo possiamo avere.

Qui sotto alcuni esempi:






martedì 6 maggio 2014

Dia de Los Muertos - Josè Guadalupe Posada

Il Giorno dei Morti, in spagnolo Día de los Muertos, è una forma particolare di festa dei defunti tipica della cultura messicana che si osserva anche nel sud-ovest degli Stati Uniti. 
Le celebrazioni hanno luogo dal 1 al 2 novembre, nello stesso momento in cui vengono celebrate le feste cristiane dell'Ognissanti e della Commemorazione dei defunti. 
I festeggiamenti possono durare molti giorni, riprendendo le tradizioni precolombiane che ne sono all'origine, prima che la festa venisse recuperata e adattata dalla Chiesa cattolica.
La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai colori vivi, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte.
Per gli antichi mesoamericani la morte non aveva le connotazioni morali della religione cattolica, nella quale le idee di inferno e paradiso servono per punire o premiare. 
Al contrario, essi credevano che le rotte destinate alle anime dei morti fossero determinate dal tipo di trapasso che avevano avuto e non causate dal loro comportamento in vita.
Quando gli spagnoli arrivarono in america nel XVI secolo fusero i propri riti a quelli degli indigeni locali, dando luogo ad un sincretismo che mescolò tradizioni europee e precolombiane. Facendo coincidere il Giorno di tutti i Santi alla festa mesoamericana si creò il Giorno dei Morti.

José Guadalupe Posada  è stato un incisore messicano.
Molte delle sue opere furono pubblicate in stampe popolari sensazionalistiche che illustravano eventi di cronaca.

Le opere più conosciute di Posada sono le sue calaveras , spesso abbigliate in modi diversi, come la Calavera de la Catrina (Il teschio della gran dama), il cui intento è satirizzare la vita della borghesia durante il regno di Porfirio Diaz.
La maggior parte delle sue opere avevano significati religiosi o intenzioni satiriche.
Fino alla sua morte, tuttavia, le immagini furono associate alla festa messicana del Día de los Muertos.
Esse infatti illustravano alcuni dei motivi tipici della cultura delle popolazioni indigene d'America.
Può essere considerato un precursore della fioritura artistica messicana dopo la rivoluzione del 1910. 
È infatti sulla base di una tradizione d'arte popolare, rappresentata da Posada e da molti altri incisori e grafici, che si sviluppa il grande filone narrativo della pittura murale di José Clemente Orozco, di Diego Rivera, di David Alfaro Siqueiros e di Rufino Tamayo.
C'è in tutta questa tradizione, uno stretto rapporto con la vita del popolo anche nei suoi aspetti torbidi; le immagini di questi grafici toccano di frequente i toni ironici o indugiano su elementi macabri o semplicemente grotteschi.








lunedì 5 maggio 2014

Martirio San Nicandro

21 x 29,7 cm ink on paper

Nicandro fu martirizzato sotto Diocleziano, il 17 giugno del 303.

Nicandro e Marciano erano due valorosi soldati romani, probabilmente originari della Mesia (l'odierna Bulgaria), di stanza a Venafro.

Secondo la tradizione Daria era moglie di Nicandro.
Pur consapevoli dei rischi che comportava la loro scelta, abbracciarono la religione cristiana.
Furono arrestati e condannati a morte per non aver voluto rinnegare la loro fede il 17 giugno del 303.
 

Il Martirologio Romano, in realtà, riporta il martirio di Nicandro e Marciano (avvenuto il 17 giugno), ma non quello di Daria, la cui figura trova riscontro unicamente nella leggenda popolare.
Si narra infatti che Nicandro rifiutò di sacrificare agli dei pagani confermando la fede in Cristo, proprio dietro incoraggiamento di sua moglie.
Daria sarà poi martirizzata qualche giorno dopo.

Martirio Frate Francescano

21 x 29,7 cm ink on paper

domenica 4 maggio 2014

Santa Muerte - Guadalupe Calavera




La Santa Muerte è una figura di culto messicana.

Le sue origini sono incerte; sebbene alcuni ritengano sia legato al culto della morte pre-ispanico precolombiano, molti asseriscono invece trattarsi piuttosto di un sincretismo con la religione Yoruba.

Un'altra versione lo vuole originatosi negli anni sessanta da un abitante della regione di Veracrùz Messico, a causa di una visione ricevuta.

La leggenda popolare, tramandata oralmente, narra dell'apparizione che la "Madonna Morte" avrebbe fatto a un popolano, per far in modo che la "propria devozione" avesse inizio, spiegando che era "in virtù" dei "sacrifici" fatti dall'intero popolo messicano che essa concedeva loro questa speciale grazia e protezione. Un culto "popolare" quindi, non "organizzato", senza "ministri" né "chiesa".

La venerazione convive tranquillamente con quella data a tutti gli altri santi.

Questo non deve sorprendere perché, anche se la sua immagine incute paura e certo timore (la classica faccia scheletrica avvolta in un mantello, con la falce in pugno; più, a volte, una bilancia e/o un globo terrestre in mano), nonostante la sua aria sinistra la sua venerazione non avrebbe niente a che vedere con il satanismo.

I suoi devoti credono che essa sia una presenza spirituale benevola, un angelo di luce dotato di estremi poteri e sono fermamente convinti che la sua protezione sia la più potente in assoluto. Sembrerebbe che, i più votati a essa, siano i criminali e delinquenti o, comunque, persone che conducano una vita pericolosa (e con questo, è molto simile all'argentino e paraguayano San La Muerte).

Trattandosi essenzialmente di un culto, ossia di pratiche superstiziose ancestrali sopravvissute ora organizzate in una sorta di corpus-sociale definito, vi troverete davanti numerosi aspetti di questa singolare Santa, ora nella sua versione "nera" (la più diffusa), "rossa", "verde", "bianca", "gialla" e "dorata". A volte anche argentea, blu-celeste, o viola.

A seconda dei suoi diversi colori (appartenenti in realtà al solo abito della Santa) sarebbe invocata per un male specifico, o per risolvere un determinato problema. Per esempio: rossa per l'amore; verde per il lavoro o problemi giuridico-legali; gialla per i soldi, e così via.

L’immagine della Santa Muerte, ci costringe a mettere in discussione che cosa significa adattare immagini per riflettere lo stato politico e sociale attuale.

In questo modo, vecchie leggende sono state drammaticamente combinate con nuovi elementi.

La Santa Muerte assomiglia in gran parte all’immagine di Nostra Signora di Guadalupe, il simbolo nazionale del Messico, ma invece di rose tradizionali intorno a lei ci sono elementi relativi ai morti.
Le sue mani sono piegate in preghiera, una rappresentazione frequente nelle  icone religiose .

Tuttavia, queste caratteristiche simili sono accoppiate con la figura di uno scheletro , introducendo un simbolo frequente nella cultura della droga e rappresentazione di morte . L'utilizzo della morte simbolica attira gruppi di emarginati come  poveri e disabili, che sono  gravemente colpiti dalla guerra alla droga.

Il rispetto per la morte è qualcosa che per i cittadini di classe inferiore in Messico, ha un forte valore, in quanto sono quelli che la affrontano continuamente.

Raggiungere i cittadini emarginati tramite la comunicazione visiva è una delle strategie più importanti  che gruppi devianti possono utilizzare per guadagnare seguaci .

L'immagine della Santa Muerte, dimostra che questi emarginati possano trovare conforto in questa figura facilmente riconoscibile.

Attualmente , un drastico cambiamento è stato visto tramite la  modernizzazione del folklore per raggiungere meglio la gente.

Quando le immagini di fiabe o di altre storie tradizionali vengono modernizzati tramite elementi tetri, le storie diventano non solo più realistiche, ma anche sorprendentemente più accessibile alle persone .

Le leggende che circondano narco- santi riflettono questa idea, e l'ulteriore spostamento verso un'epoca di storie che comprendono la paura dei cittadini moderni.

Questo cambiamento radicale in Messico riflette la necessità per le persone, di avere illustrazioni facilmente riconoscibili e narrazioni in tempi di crisi.